Il 2021 si festeggia il duecentesimo anniversario dell’inizio della rivoluzione greca, che condusse il paese all’indipendenza. In quel periodo, al di fuori dell’Impero Ottomano e soprattutto in Francia e nel Regno Unito, già si parlava di un Regno di Grecia. Con l’obiettivo di gettare nella confusione in Mediterraneo orientale e creare un fedele alleato alle porte di Istanbul.
La giovane Manto
In questo contesto possiamo introdurre la figura di Manto Mavrogenous, la più famosa eroina che partecipò alla rivoluzione e sostenne i suoi compatrioti. Nacque a Trieste nel 1796, figlia di Nikolaos Mavrogenous, commerciante originario di Mykonos e Zacharati Bati.
Manto crebbe in una famiglia ricca ed aristocratica, avendo così anche la possibilità di studiare l’Illuminismo, corrente che influenzò profondamente il suo pensiero. Un ambiente così stimolante ed i salotti culturali che frequentava, la indussero a studiare anche il francese l’italiano ed il turco. “La bella Greca”, questo il suo soprannome, le fu dato non solo perché intelligente, ma anche bella ed affascinante. Tutto ciò plasmò il suo modo di pensare, con una attitudine più simile a quella delle sue coetanee europee e non delle ragazze greche.
Suo padre era un membro prominente della Φιλικής Εταιρείας (Filiki Eteria – società dell’amicizia). La più importante fra le società segrete che si erano formate in preparazione della rivoluzione del 1821. A sostegno di questa attività, Manto cercò di parlarne in ogni occasione di incontro, nei circoli culturali che lei frequentava.
La rivoluzione inizia
Nel 1821 Manto arrivò a Mykonos, aiutando la popolazione locale a combattere contro gli Ottomani. Utilizzò le sue ricchezze, vendette l’oro e i suoi gioielli per addestrare le truppe, acquistare le armi e attrezzare le navi da guerra. Lei stessa partecipò attivamente ad alcune battaglie.
Così, il 22 ottobre 1822, gli abitanti dell’isola riuscirono a scacciare gli oppressori di secoli. E li allontanarono dalle loro coste. Subito dopo, Manto dimostrò efficaci qualità di comando, decidendo di inviare 50 soldati ben addestrati nel Peloponneso. A sostegno della difesa della città di Tripoli, che i rivoltosi greci avevano liberato qualche tempo prima, riuscendo ad organizzare una piccola flotta di sei imbarcazioni.
L’amore impossibile
Nel mentre, la Rivoluzione entrava nel vivo e Manto decise di trasferirsi a Nauplio nel 1823, per essere più vicina ai principali teatri di battaglia. In questa fase della sua vita, la madre interruppe i legami con lei, non accettando le attività della figlia. Proprio là, in quella che sarà la futura capitale del Regno, conobbe uno dei capi della rivolta, Dimitrios Ypsilantis.
Manto in lui trovò l’amore, ma soffrì moltissimo perché non la prese mai in sposa. La loro relazione fu per di più ostacolata da diversi politici di ogni schieramento. Perché credevano che l’unione fra due rampolli di potenti famiglie greche. Così filorusse, avrebbe potuto essere una minaccia (sia per la french che per la english faction). Quando Dimitrios Yspilantis morì nel 1832, Manto ritornò a Mykonos carica di dolore, dove iniziò la stesura delle sue memorie.
Il riparo di Paros e la morte
La rivoluzione e la guerra d’indipendenza erano terminate con la liberazione del popolo greco, che finalmente aveva il suo Re. Ioannis Antonios Kapodistrias, il primo primo ministro di Grecia. La nominò Luogotenente ad honorem e le donò una abitazione a Nauplio.
Morì nel 1848 a Paros, dove risiedeva dal 1840, ormai povera. Tutte le sue ricchezze erano state consumate dalla causa della Rivoluzione.
Ad oggi esiste solo un film del 1971, chiamato “Manto Mavrogenous”. Ma proprio in questi mesi, per celebrare un anniversario così importante, è stata girata una nuova pellicola sull’isola di Mykonos. Dove è possibile vedere il mezzo busto marmoreo di Manto pronta per la guerra nella piazza centrale che prende il suo nome.