
No, i pellicani non sono tipici dell’isola. Allora perché? E’ il momento di parlare di uno dei personaggi più iconici della nostra comunità. Nel 1958, quando Mykonos era solo una isola sconosciuta del Mar Egeo, un pellicano ferito fu salvato da un pescatore locale che lo curò, certo che una volta ripresosi l’uccello avrebbe preso il volo.
E invece i due divennero amici inseparabili e Petros rimase sull’isola. Il suo nome significa “pietra”, ma si usa per le persone vecchie e un po’ scorbutiche, perfetto per il suo carattere spigoloso. Grazie anche alla notorietà che Mykonos ottenne grazie ad Aristotelis Onassis, crebbe anche la fama di Petros al punto che altri due pellicani furono donati per fare compagnia al primo pellicano (uno di questi fu un regalo di Jacqueline Onassis).
Alla sua morte fu grande il cordoglio dei Mykoniati, ma la notorietà di Petros era tale che furono gli stessi a decidere di rimpiazzarlo, per cui dalla fine degli anni ’80 si sono susseguiti altri pellicani, fino a quello di oggi, arrivato nel 2014. Non stupitevi quindi se lo troverete su ogni genere di souvenir.
L’attuale Petros è seguito da alcuni cittadini di Mykonos Town, che si occupano di lui soprattutto per evitare che i turisti possano dargli troppo fastidio. Ha un carattere più mansueto dei suoi predecessori ed è possibile incontrarlo per i vicoli della χώρα, soprattutto nei mesi meno caotici dell’estate (fra maggio e giugno e di nuovo fra settembre e ottobre). Attenzione a non toccarlo troppo, ha un becco molto lungo ed è pronto ad usarlo!
Una tradizione abbastanza diffusa, vuole che i negozianti reputino una sua visita all’interno del proprio negozio un presagio di buon auspicio, per cui tutti lo aspettano, ma soprattutto lo rispettano, visto che sarà sempre Petros a decidere dove andare durante le sue lunghissime passeggiate!